LML Star 4T 125 cc e 150 cc test: è rinata una stella

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    Two Wheels Of Fire

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    Un tuffo nel passato. Percezioni contrastanti. Ricordi che affiorano. E quattro dei cinque sensi che quasi vanno in cortocircuito.

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    Eh sì, perché quando ci si avvicina alla LML Star 4T…be’, come minimo bisogna riparametrarsi un po’. Del resto la vista parla chiaro, perché la Star riprende il discorso proprio da dove la tanto amata Vespa PX l’aveva lasciato in sospeso: impossibile non ritrovarne gli stilemi sia nell’aspetto generale, sia nei particolari. Così quando ci si mette in sella a LML Star 4T e si ritrovano il freno a pedale e il cambio al manubrio ci si sente proprio a casa.

    Ogni particolare è stato ridisegnato, i materiali sono nuovi, ma le sensazioni tattili sono d’altri tempi, con i comandi mai troppo morbidi e la sella soda. Così viene automatico girare la chiave e cercare la pedivella da scalciare per avviare il motore. Ed è proprio qui che casca l’asino. Certo, la pedivella c’è ancora, ma c’è anche un bell’avviamento elettrico. Ma la cosa più difficile da assimilare è che, una volta avviato, il motore di LML Star 4T non ha nessuna delle caratteristiche che ci aspetterebbe.

    Gira tondo, non scoppietta, non emette nessun fumo azzurrognolo ed è piuttosto silenzioso, come i moderni motori degli scooter di oggi. Udito e olfatto? Fregati. Non potrebbe essere altrimenti, perché sotto la nuova scocca rinforzata in acciaio di LML Star 4T pulsano inediti motori a 4 tempi da 125 e 150 cc omologati Euro3 che permettono alla Star di avere consumi ed emissioni molto bassi (per il 125 la casa dichiara percorrenze fino a 60 km/litro). Motori docilissimi e silenziosi che rendono la marcia a bordo di questa LML Star davvero piacevole.

    E poi, volete mettere la soddisfazione di tornare a usare il cambio al manubrio? Impagabile, c’è poco da fare. Guidare la Star, insomma, è un’esperienza diversa, come immergersi in una dimensione parallela, con tutti i suoi pro e contro. A stupire sono prima di tutto maneggevolezza e agilità, che chiedono addirittura assuefazione, ma che permettono di guizzare nel traffico come nessun’altro scooter sa fare.

    E quella piacevolezza di guida che fa venire voglia di andare a passeggio fino a quando finisce la benzina. Ma presto ci si accorge anche che le sospensioni sono veramente rigide sullo sconnesso e che i freni non sono in sintonia, per via di un anteriore molto efficace cui fa eco un posteriore inizialmente labile, ma poi incline al bloccaggio. Dettagli, particolari che potrebbero essere migliori. Ma che non tolgono nulla all’incontestabile fascino di LML Star 4T.

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  2. MaRiO-SR
     
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    Preferisco la vecchia vespa originale.
     
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1 replies since 23/7/2010, 18:25   939 views
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